DIEFFE Scrive
Racconti di viaggio, di scoperte, di quotidiana bellezza
Pubblicato il
15 Dicembre, 2023
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Di Giulia M. Classe 3A
"Questo viaggio ha un inizio, in autobus con le cuffiette ognuno chiuso
nel suo mondo, e una fine, io e i miei compagni di viaggio che tornando
non smettevamo di parlare di noi, delle nostre impressioni, idee. È
proprio vero: da un viaggio si torna sempre cambiati.
Dal mio diario di bordo condivido con voi tre momenti fondamentali.
Durante la visita alla Corte europea dei diritti dell’uomo abbiamo avuto
modo di esporre ciò che avevamo prodotto la sera precedente riguardo
alla violenza sulle donne, in particolare sulla prevenzione che lo Stato
italiano ha adottato nel corso degli anni, con annessi problemi e
sentenze. Noi giovani cittadini e studenti siamo stati protagonisti dentro
a una grande e importante Istituzione.
Un secondo fondamentale momento è stato la visita al Parlamento
Europeo, dove abbiamo incontrato Pietro Bartolo, che ci ha esposto il
suo operato nella sua terra, la Sicilia. Lui era un medico e si occupava in
particolare degli sbarchi che avvenivano e continuano ad avvenire,
senza sosta, a Lampedusa. Ci ha raccontato le vicende disumane che
queste persone sono costrette a subire. Le sue parole sono state molto
toccanti, è riuscito a scalfire, ha fatto breccia dentro di noi e abbiamo
terminato l'incontro con una consapevolezza diversa sul tema
dell’immigrazione.
Il terzo è stato la visita nel campo di
concentramento di Natzweiler-Struthof. È stato un momento molto pesante a livello
emotivo, abbiamo avuto modo di vedere le
condizioni a cui erano sottoposti i
prigionieri, il forno crematorio e soprattutto
i vari laboratori dove venivano effettuati gli
esperimenti. Ci sono stati letti dei pensieri
che i deportati avevano scritto ai loro
genitori prima di morire. Parole che non
dimenticherò e che sono rimaste impresse
in noi. Non dimenticherò anche quando ci
siamo fermati davanti alle camere a gas,
dove dopo aver letto un pezzo di “Se
questo è un uomo” di Primo Levi ed è
calato il silenzio per commemorare tutte le
vittime che ci sono state. È stato un
silenzio commovente.
Abbiamo condiviso i nostri pensieri e ciò che abbiamo tratto da questo viaggio, abbiamo riso a crepapelle, talmente tanto che avevamo mal di stomaco, abbiamo versato lacrime per la commozione, ci siamo scontrati a causa dei pareri discordanti, ma non cambierei niente, perché è grazie a tutto ciò se sono tornata diversa, oserei dire migliore.
Quest’esperienza mi ha cambiata nel
profondo, sono tornata a casa con una
consapevolezza diversa, sia per quanto
riguarda i diritti umani, sia dal punto di vista personale. La visita al campo di
concentramento ha cambiato il mio punto
di vista sulla vita, ne ho compreso il vero
valore."
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